rana 0 Scritto Ottobre 12, 2010 Report Share Scritto Ottobre 12, 2010 Domani ho la verifica di italiano ma ho difficoltà a individuare e distinguere in una frase le preposizione improprie che prendono la forma di aggettivi, verbi e avverbi... avete qualche trucchetto o consiglio? HELP ME xD Quote Collega al messaggio Condividi su altri siti
cost-y 0 Scritto Ottobre 12, 2010 Report Share Scritto Ottobre 12, 2010 oi oi che mal di pancia che mi fai venire ecco tutto ciò che ho trovato: LA PREPOSIZIONE La preposizione è la parte invariabile del discorso che serve a mettere in relazione tra loro due parole in una frase o più frasi in un periodo. In ogni caso la preposizione ha sempre una funzione subordinante, in quanto stabilisce tra parola e parola o tra frase e frase un rapporto di subordinazione, cioè di dipendenza dell'una dall'altra. Le preposizioni si distinguono in proprie e improprie. □ proprie: sono quelle che assolvono sempre e solo la funzione di preposizione e non sono altre parti del discorso (come capita alle preposizioni improprie). Le preposizioni proprie si dividono in: • semplici: di, a, da, in, con, su, per, tra, fra • articolate: - del, dello, della, dei, degli, delle - al, allo, alla, ai, agli, alle - dal, dallo, dalla, dai, dagli, dalle - nel, nello, nella, nei, negli, nelle - col, coi - sul, sullo, sulla, sui, sugli, sulle □ improprie: sono quelle parole che assumono la funzione di preposizioni, ma in realtà sono avverbi, aggettivi o forme verbali (in genere al participio presente o passato)1. Le preposizioni improprie sono: • quelle costituite da avverbi: prima, dopo, davanti, dietro, sopra, sotto, dentro, fuori, innanzi, oltre, presso, contro, accanto, intorno, attorno, circa ecc. Es. Rientro dopo le 11. Partiremo prima di giugno. L 'ho visto accanto a Marta. • quelle costituite da aggettivi, vicino, lontano, lungo, salvo, secondo ecc. Es. Vado a correre lungo la ferrovia. Secondo Marx il futuro è dei proletari. • quelle costituite da forme verbali: durante, rasente, stante, mediante, nonostante; eccetto, eccettuato, escluso, incluso, verso, dato ecc. Es. Durante l 'estate la città si svuota. Vennero tutti eccetto Marco. LOCUZIONI PREPOSITIVE Le locuzioni prepositive sono combinazioni di preposizioni con altre parole, che formano un tutto unico e che sono usate con funzione di preposizione. 1. Oggi si usano per lo più, o quasi esclusivamente, come preposizioni, e la originaria forma verbale è praticamente scomparsa. Le principali sono: per mezzo di, per conto di, a causa di, in compagnia di, ai sensi di, al di qua di, al di là di, in base a, a favore di, a dispetto di, al pari di, in quanto a, a prescindere da, conformemente a, contrariamente a, ecc. Es. Non esco a causa della pioggia, L'ho vista in compagnia di Simone. Ha fatto testamento a favore del genero. Quote Collega al messaggio Condividi su altri siti
erika72 0 Scritto Ottobre 12, 2010 Report Share Scritto Ottobre 12, 2010 Le preposizioni improprie sono quelle che derivano da altre parti del discorso. Possono avere valore di preposizione alcuni avverbi, aggettivi, participi. Quelle usate più frequentemente sono: accanto mediante avanti malgrado circa nonostante contro oltre dopo presso davanti prima dietro rasente durante senza fuori secondo innanzi sopra insieme sotto intorno verso lungo vicino lontano Per non confondere gli avverbi con le preposizioni improprie ricordati che queste ultime sono sempre accompagnate da un nome, da un aggettivo, da un'altra preposizione. Esempi:La bomba è scoppiata vicino. (vicino è solo, quindi è un avverbio) La bomba è scoppiata vicino alla chiesa. (vicino è seguita dalla preposizione articolata alla quindi è una preposizione impropria) Gli avverbi in -mente sono comodi e pratici, ma il loro uso fa perdere a volte la vivacità del discorso e crea sgradevoli rime quando due o più avverbi in -mente sono vicini o contigui. Per evitare ciò occorre sostituire gli avverbi in -mente con altri avverbi o da locuzioni avverbiali o con complementi di modo. Questi avverbi derivano in realtà dal costrutto latino del complemento di modo, dove -mente è l’ablativo singolare di "mens, mentis" col significato di "intenzione", "sentimento", "mente" ("lietamente", per esempio, deriva da "laeta mente" cioè "con animo lieto") Ecco un elenco di avverbi in -mente e dei loro possibili sostituti: "affermativamente" = "di sì" e "negativamente" = "di no" (per esempio, "rispondere affermativamente" = "rispondere di sì"); "assolutamente" = "a tutti i costi", "ad ogni costo", "in tutti i modi", "per nulla"; "completamente" = "del tutto"; "conseguentemente" = "quindi", " perciò ", "di conseguenza"; "contemporaneamente" = "insieme", "nello stesso momento"; "erroneamente" = "in modo errato", "per errore"; "eventualmente" = "caso mai"; "frequentemente" = "spesso"; "gradualmente" = "a poco a poco", "a mano a mano", "via via", "sempre più"; "indubbiamente" = "senza dubbio"; "inizialmente" = "da principio", "in principio"; "intenzionalmente" = "apposta"; "internamente" = "dentro"; "lateralmente" = "di fianco"; "materialmente" = "di fatto"; "ovviamente" = "come ovvio"; "permanentemente" = "sempre"; "possibilmente" = "se possibile"; "precedentemente" = "prima", "in precedenza"; "recentemente" = "di recente", "da poco", "poco tempo fa"; "sfortunatamente" = "purtroppo"; "successivamente" = "poi", "quindi", "dopo"; "telegraficamente" = "per telegrafo", "per telegramma"; "tempestivamente" = "in tempo", "nel momento buono"; "totalmente" = "del tutto"; e cosi via. Altri esempi: "vedere uno personalmente" = "di persona", "con i propri occhi"; "questioni da risolvere separatamente" = "una per una"; "la cosa si risolverà automaticamente" = "da sé"; "lavorare saltuariamente" = "avere un lavoro saltuario"; "unanimemente lodata" = "da tutti"; "praticamente distrutto" = "di fatto"; "rispettivamente maschio e femmina" = "l’uno maschio, l’altra femmina".C’è poi un avverbio come "estremamente" spesso usato a sproposito e che può essere sostituito dal più semplice "molto". Pochi sanno che "estremamente" viene da "estremo" (ed "estremo" dal latino "extremus", superlativo di "extra" cioè "fuori"), quindi "lontano", "ultimo". Che cosa vuol dire, allora, "estremamente sensibile" o, addirittura, come si dice talvolta "estremamente centrale"? Quote Collega al messaggio Condividi su altri siti